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Designato a riflettere Dio

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 8 febbraio 2024

Originariamente pubblicato sul numero del 21 settembre 2015 del Christian Science Sentinel

 


Nella vita ho avuto molte occasioni di imparare e di crescere nella Scienza Cristiana leggendo e pregando in autonomia, ma ho anche scoperto che si impara molto parlando di concetti e idee spirituali con altre persone. È stato così l'estate scorsa, quando trascorsi diversi mesi come consulente in formazione (CIF) in un campo estivo per Scientisti Cristiani.

 La mia "specialità" di quell'estate era il rafting e, in quanto CIF, ero responsabile della sicurezza di tutti i campeggiatori intorno a me e della cura dell'attrezzatura. Il programma di rafting prevedeva che io e un mio compagno conducessimo un'imbarcazione con diversi campeggiatori e quasi tutti i giorni scendevamo diverse rapide del fiume. 

Un giorno, a metà percorso, la barca urtò accidentalmente una roccia e io fui sbalzato fuori. Cadendo, sbattei lo stinco contro una roccia prima di riuscire a risalire. Sul momento non fu doloroso, ma dopo qualche minuto la gamba mi doleva molto e vidi che c'era una grossa contusione sulla tibia, nel punto in cui avevo urtato la roccia. All'inizio non mi sembrava di dover pregare, ma più tardi, quella sera, mentre continuava a farmi male, pensai che Dio era sempre con me e che non c'era nessun altro potere, niente che potesse separarmi dall'amore di Dio.

Il giorno seguente la gamba non mi faceva affatto male e fui in grado di svolgere i miei compiti di CIF come al solito, fino a quando, a metà mattina, urtai la gamba contro una sedia mentre sistemavo le cose per il pranzo. Il dolore che provai fu molto intenso, diverso da quello avvertito in precedenza, e questo mi allarmò. Continuai a pregare, sapendo che Dio era con me e mi governava, e che non potevo soffrire sotto la Sua cura. Sebbene il dolore si fosse momentaneamente attenuato, altri colpi lo riportarono a intensificarsi.      

Più tardi, mi capitò di parlare del concetto di male con un campeggiatore. Egli mi aveva confidato che faticava a capire come tutto potesse essere creato buono da Dio ed essere radicato nel Suo amore, mentre  vediamo così tanto male nel mondo, dai rapimenti ascoltati nei telegiornali, ai disastri naturali e altro ancora. Quando ci sedemmo sul prato, gli dissi che era qualcosa che anch'io faticavo a capire. Mentre ne parlavamo, condivisi ciò che mi era stato utile in precedenza.

Gli dissi che siamo stati creati per riflettere le buone qualità di Dio. Questo è il nostro unico scopo in quanto figli di Dio, poiché siamo l'espressione spirituale di Dio. Ma a volte ci lasciamo prendere dalla vita di tutti i giorni o da notizie spaventose e dimentichiamo ciò che siamo veramente e ciò che dovremmo fare. Può essere facile accettare l'immagine di un mondo materiale, in cui le persone sono soggette alla paura, alle ferite o a qualche tipo di penuria. Ma questa visione è sbagliata. La creazione di Dio è totalmente spirituale e il nostro ruolo all'interno di questa creazione è quello di riflettere Dio attraverso qualità spirituali come l'onestà, la forza e l'amore per gli altri. Quando comprendiamo veramente chi siamo ed esprimiamo queste qualità, scopriamo il nostro scopo di figli di Dio e lo dimostriamo.

Se dimentichiamo il cammino che Dio ci ha indicato, e accettiamo un'immagine di noi stessi che ci dipinge come indifesi, malati o feriti, crediamo di non essere l'espressione di Dio, ma qualcosa di materiale. Tuttavia, non siamo mai indifesi, perché possiamo pregare per ricordare a noi stessi che Dio ha creato noi, e tutti gli altri, spiritualmente.

Mentre ne parlavo con il campeggiatore, mi apparve chiaro che avevo dimenticato la mia identità spirituale, che è sempre libera, completa e integra. L'immagine di una lesione non poteva mai essere vera per me, quindi non aveva alcun potere di impedirmi di esprimere Dio. Tale immagine era irreale e falsa e non poteva impedirmi di svolgere il mio lavoro di CIF. Stavo facendo del bene in un luogo dedicato a Dio, all'Amore. Come potevo dimenticare chi ero veramente anche solo per un secondo?

Con questo pensiero, mi sentii subito bene. Il giorno seguente presi nuovamente un colpetto sullo stesso punto della gamba, ma non provai alcun dolore. Il resto della permanenza fu fantastico e mi piace poter ripensare a questa esperienza di guarigione quando ho bisogno di un po' di ispirazione.

Informazioni sull'autore

Michael ama suonare strumenti musicali, in particolare il pianoforte, il violino, il flauto di Pan peruviano, il didgeridoo

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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