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LA VERITÀ SULLA NOSTRA SITUAZIONE

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 11 dicembre 2023

Originariamente pubblicato il 27 aprile 2023 sul Christian Science Sentinel online


Dormivo profondamente e stavo facendo un bellissimo sogno quando all’improvviso un familiare "toc, toc" alla finestra mi ha svegliato. Era il mio gatto. Assonnato, ho aperto la veranda per farlo entrare. Mentre mi rinfilavo tra le coperte, mi è giunto un pensiero delicato: "Non importa cosa stessi sognando, il tuo gatto sapeva che eri lì". Questo pensiero mi ha intrigato e così ho voluto approfondirlo e mi sono messo a pregare.

Ho capito immediatamente che c'era un’analogia fra quel pensiero e la nostra relazione con Dio. Indipendentemente dalla situazione di disarmonia o di inganno presentata dai sensi fisici che potremmo star vivendo, il nostro Padre-Madre, Dio, sa esattamente dove siamo realmente ed è sempre in grado di comunicare con noi. Questo  pensiero rasserenante ci assicura che la presenza di Dio non dipende dal fatto che noi ne siamo consapevoli o se siamo in grado di percepire la Sua presenza, poiché essendo Dio infinito, è sempre presente. In altre parole, la presenza di Dio non dipende da noi, ma da Lui.

Ciò che i sensi fisici affermano sulla nostra situazione non è reale, è un sogno. Ciò che è reale è l'onnipresenza di Dio, Spirito divino, e quando viene compreso, così come la Sua natura, il bene stesso, si esclude la possibilità che il male o la discordia di qualsiasi tipo possano divenire realtà per noi, per cui l'unico posto dove possiamo trovarci è il regno dello Spirito, immersi nella bontà divina, governati dalla legge dell’armonia di Dio.

Un passo della Bibbia del profeta Geremia mette in luce tutto questo. Egli racconta la promessa di Dio mentre descrive il Suo patto con i Suoi figli (tutti noi): “Metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo” (31:33).

Anche se ignoriamo o non comprendiamo la nostra relazione con Dio, Egli resta comunque il nostro amorevole Genitore, e nulla può cambiare o interrompere la nostra eredità di unione con Lui. Quando ci troviamo in difficoltà, qualunque essa sia, una malattia, il peccato, una mancanza o un pericolo, la soluzione è comprendere che la percezione materiale delle cose è falsa, un'illusione. Abbiamo l'autorità di respingere ciò che è dissimile da Dio e, invece, affermare la verità spirituale: che solo il bene è reale. E il risultato è la guarigione.

Quindi, tornando per un momento al mio gatto, io ero immerso in un sogno su chissà cosa, mi sentivo completamente, sebbene inconsapevolmente, distaccato da tutto tranne che dal sogno, eppure il mio gatto sapeva che io ero lì nel mio letto, e mi ha fatto capire che voleva entrare. Non ha tentato di entrare nel mio sogno, di convincermi dell'irrealtà del sogno o di paragonare il sogno alla realtà. Non importava dove pensassi di essere, lui sapeva dove realmente ero e si è relazionato con me di conseguenza.

Questo episodio mi ha fatto venire in mente un paio di domande che spesso confondono le persone. È necessario che Dio sappia esattamente cosa c'è di sbagliato in noi prima d’essere guariti? Il guaritore della Scienza Cristiana deve conoscere ogni dettaglio del problema prima che questo possa essere corretto?

La risposta a entrambe le domande è no. Un approccio centrato sul problema o sull'errore non è ciò che guarisce. Invece, dobbiamo risvegliarci alla verità dell'onnipresenza di Dio. Mary Baker Eddy lo esprime così nel suo libro Unità del Bene: "La Verità è Dio ed è nella legge di Dio. Questa legge dichiara che la Verità è Tutto e che non vi è errore. Questa legge di Verità distrugge ogni fase dell’errore. […] Ma come potremmo perdere tutta la consapevolezza dell’errore, se Dio ne fosse conscio? Dio non ha proibito all'uomo di conoscerLo; al contrario, il Padre esorta l'uomo ad avere la stessa Mente «che era in Cristo Gesù», che era certamente la Mente divina; ma Dio proibisce senz’altro all'uomo di conoscere il male" (pag. 4).

Ciò che è necessario per la guarigione non è una maggiore familiarità con i dettagli del problema, ma il contrario, ovvero una maggiore familiarità con la natura di Dio, il bene. Dio sa dove siamo e chi siamo, quindi dobbiamo ascoltare non i sensi, ma il Suo Cristo, che il libro di testo della Scienza Cristiana spiega essere: “la vera idea che annunzia il bene, il messaggio divino di Dio agli uomini, che parla alla coscienza umana.(Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy, pag. 332).

Proprio come la luce che filtra attraverso una finestra non riorganizza l'interno della nostra casa, ma semplicemente la illumina, così la luce del Cristo non modifica o risolve un problema "reale", ma piuttosto ci mostra la verità sulla nostra situazione. Il nostro compito, quindi, è di abbandonare la convinzione della realtà del problema e di risvegliarci con gioia all'armonia che si dispiega costantemente secondo la legge divina.

A volte dobbiamo essere fermi nel rifiutare di far nostre la discordia o una storia triste e abbracciare, invece, l'amore ininterrotto che Dio ha per noi. Come consiglia lo scrittore agli Efesini: spogliatevi, per quanto riguarda la condotta di prima, dell'uomo vecchio che si corrompe per mezzo delle concupiscenze della seduzione, e siate rinnovati nello spirito della vostra mente e rivestitevi dell'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità”. (Efesini 4:22-24, secondo la versione King James)

Ho provato da me stesso i benefici di questo modo di pensare. Tempo fa avevo un problema relazionale e non riuscivo a trovare una soluzione. Avevo molte ragioni per sentirmi frustrato! Alla fine, mi sono rivolto a un practitioner della Scienza Cristiana per avere un aiuto metafisico attraverso la preghiera, e subito mi ha detto che una delle cose più importanti che potessi fare era di essere convinto dell'amore di Dio per me.

Questa risposta non mi è parsa essere la soluzione immediata al mio problema, almeno per come lo stavo valutando.  Avevo sperato di trovare una strategia per affrontarlo e proseguire basata su quel contesto specifico. Ma la guarigione della Scienza Cristiana non è un approccio diagnostico psicologico; si basa esclusivamente sulla verità dell'essere come esposta nella Bibbia e spiegata negli scritti di Mary Baker Eddy. E la verità fondamentale è che "Dio è amore" (1 Giovanni 4:8) e che: “L’Amore divino non può essere privato della sua manifestazione, o oggetto….” (Scienza e Salute, pag 304).

Ho realizzato che l'Amore, Dio, non poteva perdermi, poiché sarebbe stato impossibile per me uscire dall'infinità dell'Amore. Quindi non potevo trovarmi in alcuna situazione che potesse separarmi dall'Amore, e il mio bisogno reale era quello di sentire la presenza dell’Amore e le Sue premurose cure per me. Non avrei certo potuto realizzarlo o comunque non mi sarebbe stato d’aiuto se avessi insistito sulla realtà del problema.

Ero molto grato per questo approccio completamente centrato su Dio, infatti dopo poco tempo la questione si è risolta.

È bello essere ascoltati, e a volte può anche dare conforto il fatto che qualcuno ascolti le nostre preoccupazioni. Ma la vera guarigione non sta nella gestione dei problemi o nel contenerli. La guarigione è la rivelazione della realtà spirituale. È la trasformazione del pensiero che si realizza con una comprensione più profonda del regno di Dio, di ciò che Dio è e che ha già fatto. È la trasformazione del pensiero attraverso l'amore di Dio, da cui non ci siamo mai realmente allontanati. È il risveglio alla nostra vera condizione, alla nostra eterna unione con Dio e al nostro permanere nella dimora eterna del regno dei cieli. 

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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